NORMOTECH
21/02/2023
11.07.07_ART
MATERIE PLASTICHE NATURALI TERMOPLASTICHE
NATURAL THERMOPLASTIC PLASTICS
MATERIE PLASTICHE PRIMARIE PRIMARY PLASTICK MATTERS
DERIVATI DELLA CELLULOSA XX DERIVATIVES OF CELLULOSE

Materie plastiche naturali e sintetiche
esempi (i più famosi) di polimeri di origine naturale che hanno trovato nel tempo utilissimi impieghi, spesso anche a contatto con gli alimenti
Gomma lacca
Considerata una plastica naturale.
Può essere modellata a caldo
Classificata come termoplastica.
Polimero naturale, composizione chimica simile a quella dei polimeri sintetici.
Fragile e scagliosa secrezione dell'insetto femmina dell'ordine degli emitteri Kerria lacca, presente nelle foreste di Assam e Thailandia.
Raccolto dalla corteccia degli alberi su cui lo deposita per ottenere una salda presa sull'albero.
Purificata, la sostanza prende la forma di pallottoline o scaglie di colore giallo/bruno.

ambra
E
messa dalle conifere sotto forma di resina
Con il tempo si fossilizza ed in alcuni casi si solidifica conservando resti vegetali, fungini o animali tra cui artropodi ma anche, molto più raramente, vertebrati.

guttaperca
o guttapercha
Materia plastica elastomerica.
si ottiene da alcune specie di alberi dell'ordine delle Sapotaceae come l'Isonandra Gutta o il Palaquium gutta albero del genere Palaquium.
Macromolecola molto simile, per chimica e per origine, alla gomma naturale o caucciù (la gomma per antonomasia), da cui differisce però per molte proprietà.
Dall’inglese gutta-percha, a sua volta originato dal malese jetah percáh che significa ‘gomma di percha’ ed è anche il nome dell’albero da cui è ricavata.
Politerpene, ovvero una macromolecola di origine vegetale appartenente alla famiglia dei terpeni.
Polimero dell'isoprene con più di 40 atomi di carbonio.
Formato per addizione 1,4-trans
Guttaperca e caucciù sono simili.
Successione degli atomi e dei legami nell'unità monomerica identica.
Doppio legame determina un fenomeno di isomeria sterica, a seconda di come si dispone il monomero di base, abbiamo due possibilità:
disposizione in trans, produce una molecola di guttaperca
disposizione in cis, produce una molecola di caucciù (Gomma naturale estratta, sotto forma di lattice, dall'albero della gomma Hevea brasiliensis)

e
banite
Materiale duro e fragile.
Resistente alle sostanze acide, ha la proprietà di ammorbidirsi se surriscaldata.
Facilmente lavorabile e lucidabile.
Ricavata per vulcanizzazione prolungata da una miscela di gomma naturale (polibutadiene), in eccesso di zolfo (25-50%) e con aggiunta di sostanze minerali ed organiche per variarne la consistenza finale (è infatti nota anche con il nome di hard rubber, in inglese gomma dura).
Il processo produttivo ha una durata di diverse ore ad una temperatura che si aggira attorno ai 150 °C.
Utilizzando sostanze acceleranti e temperature più elevate, è possibile ridurre i tempi di produzione fino a poche decine di minuti.
Un prodotto simile a quello dell'ebanite si può ottenere dalle gomme sintetiche a base di nitrile o dai copolimeri butadiene-stirolo.

Notevole diffusione hanno avuto (ed in parte hanno ancora) materie plastiche ottenute modificando per via chimica alcuni polimeri naturali ed ottenendo polimeri parzialmente sintetici come

galalite
(dalla caseina e formaldeide)
Dal greco gala (latte) e lithos (pietra)
1897 e brevettata 1899 da Friedrich Adolph Spitteler (1846-1940) e Wilhelm Krische.
Prodotta a partire dalla caseina, una proteina del latte.
Francese, J.C. Trillat, scoprì la maniera di rendere insolubile la caseina per immersione in formaldeide.
Industria dei bottoni
Capacità di creare effetti strutturali ed imitare tutti i tipi di materiale:
corno
guscio di tartaruga
avorio
legno, etc.
Usata negli anni trenta per articoli:
gioielleria
penne
manici d'ombrello
tasti bianchi del pianoforte (sostituendo il molto più costoso avorio naturale), etc.
Produzione mondiale di galalite a quell'epoca: 10.000 tonnellate.
Una delle sue grandi qualità è la porosità che la rende perfetta per essere verniciata mediante immersione in bagni colorati (in forma nativa è bianco latte).
Non può essere plasmata, ed è fabbricata in forma di fogli di differente spessore, bastoncini e tubi, che vengono poi lavorati a mano.

parkesite (modificazione del nitrato di cellulosa)


celluloide
(nitrato di cellulosa modificato con canfora)
Nome commerciale di sostanze plastiche inventate nel 1863 o nel 1868 da John Wesley Hyatt (Starkey, New York, USA, 28/11/1837 - Short Hills, New Jersey, USA, 10/05/1920)
Ottenute da nitrocellulosa al 10-11% di azoto, plastificata con canfora.
Materiale flessibile e resistente all'umidità
Infiammabile.
Supporto per pellicole fotografiche.
Supporto per evitare la dispersione delle schegge di vetro in seguito a rotture accidentali.
Vetri stratificati, detti "di sicurezza"
Occhiali per maschere antigas
Interfaccia di comunicazione per il calcolatore, il primo computer programmabile della storia.
Dal 1954 tuttavia non viene più usata per la fabbricazione di pellicole, proprio a causa della citata infiammabilità.
È stata sostituita dal triacetato di cellulosa (non più usato) e, in seguito, dal poliestere (polietilene tereftalato) tuttora usato per la fabbricazione di pellicole cinematografiche.
Altri tipici impieghi della celluloide:
giocattoli
articoli sanitari
penne stilografiche
Oggetti per la casa.



molte altre cellulose modificate


acetato di cellulosa

Sostanza a base di anidride acetica e di cellulosa.
Per fabbricarlo si tratta la cellulosa con l'anidride acetica

Fibra sintetica per la produzione di fodere ed è anche soprannominato "seta artificiale" per l'aspetto lucido e sericeo.
Con l'aggiunta di plastificanti e di stabilizzanti, per la produzione di semilavorati estrusi di vari colori e strutture usati per la fabbricazione di:
Occhiali da vista e da sole
Fogli trasparenti a basso spessore per maschere protettive o schermature per lampade e proiettori da teatro.
Film con spessore di pochi centesimi di millimetro, come terminale delle stringhe per scarpe.
Ha sostituito la nitrocellulosa (celluloide) altamente infiammabile se innescata da una fiamma o a causa della decomposizione dovuta al trascorrere del tempo.
Esposto a forti fonti di calore, tende a decomporsi liberando acido acetico dal caratteristico odore.
Nella industria degli occhiali servito a riprodurre alcuni prodotti naturali quali la tartaruga od il legno, finendo tuttavia per assumere strutture proprie non più imitanti i prodotti naturali precedentemente utilizzati.


nitrato di cellulosa

La nitrocellulosa è un estere nitrico della cellulosa, composto chimico altrimenti detto fulmicotone, per le sue proprietà infiammabili-esplosive, ancor prima dell'invenzione della dinamite.


propionato di cellulosa



butirrato di cellulosa


Le materie plastiche che interessano oggi il settore del food packaging, sono quasi esclusivamente di natura totalmente sintetica.